
«Ci vuole anche l’attenzione del Parlamento e di tutte le autorità nazionali e cittadine, in modo trasversale, per trovare una soluzione che fermi il degrado dell’hotel Des Bains al Lido». Lo afferma il deputato veneziano, Nicola Pellicani, che promette un nuovo impegno. Lo stesso Pellicani, alcuni mesi fa, aveva promosso un’interrogazione che aveva portato il “caso” all’attenzione dei banchi del Governo.
Ma nulla, da allora, si è mosso. Ora l’appello del critico d’arte professor Vittorio Sgarbi, ha riportato l’attenzione generale su una vicenda che da dodici anni, si è trasformata “in un triste “buco nero” che rischia di sprofondare nell’oblio. «Ricordo che dopo una mia interrogazione sembrava ci fosse in interessamento per trovare una soluzione – spiega Pellicani – Invece devo constatare che, purtroppo, al di là delle parole non è successo nulla. Certo parliamo di una proprietà privata, quindi il pubblico non può fare più di tanto. Tuttavia ritengo che il Des Bains sia una sorta di “monumento nazionale” che appartiene a Venezia, all’Italia e al mondo. Per questo credo che, come per tanti aspetti che riguardano Venezia, ci voglia un gioco di squadra. Per questo, superata questa strettoia della crisi di governo, ci sarà il mio impegno a riproporre la questione. Questo, come altri grandi progetti per il Lido, mi riferisco per esempio al recupero dell’ex ospedale al mare sono fermi da troppo tempo».
Anche il presidente della municipalità del Lido e Pellestrina, Emilio Guberti, ritiene il rilancio del Des Bains un punto strategico. «Ben venga questa iniziativa di Sgarbi. È chiaro che non è facile, anche economicamente, trovare una risposta concreta. Ci vuole non solo il restauro, ma anche un piano di rilancio che assicuri pure gestione e mantenimento».
Gli errori
Pienamente d’accordo con Sgarbi è Nicola Falconi. «Il Des Bains deve essere riportato alla sua funzione originaria e storica, quella di grande albergo. La situazione disastrosa di oggi nasce da una serie di errori e scelte sbagliate del passato. Trasformare l’hotel in appartamenti si può considerare un’operazione scontata e speculativa, tipica degli “anni ’80”, piuttosto banale come visione ed ormai decisamente superata.
Nel caso in questione, data la specifica struttura della facciata dell’albergo, anche dal punto di vista immobiliare, si trattava di un’iniziativa inappropriata. Infatti, su un lungomare non ha alcun senso offrire al mercato appartamenti di extra lusso privi di terrazze. Si era davvero di fronte ad una scelta concettualmente e radicalmente erronea, della quale, purtroppo, se ne sono visti i risultati disastrosi, sia sotto il profilo finanziario che per quanto concerne la ricaduta sul territorio».
L’avvocato Francesco Mario d’Elia aspetta Sgarbi al Lido a nome del Comitato Utenti Consumatori: «Speriamo che tutto ciò serva per avere qualche risposta, dopo anni di colpevole e grave silenzio, anche da parte delle istituzioni».
Venezia, 20 luglio 2022