Nicola Falconi a FOCUS interviene durante la puntata dal titolo “Campagna elettorale a tutto gas”.
La produzione di gas si sta riposizionando. Ovviamente nell’auspicata rimodulazione ed apposizione di un tetto al prezzo del gas, manca, ahimè, il co-invitato di pietra, cioè la Russia, che sta vendendo minori quantità, ma ad un prezzo molto più alto, che gli consente incassi sostanzialmente inalterati.
Gli imprenditori si aspettano fatti. Negli ultimi quattro anni lo sbilanciamento della fornitura del gas naturale proveniente dalla Russia è passato dal 20% al 40%. Adesso, dopo le manovre fatte velocemente dal governo Draghi e dall’Eni, si è riusciti a ridurre questa dipendenza così sproporzionata dal gas russo.
Ora la fornitura dalla Russia è ridotta a circa il 15% – continua Nicola Falconi – poiché sono state diversificato le fonti di approvvigionamento.
Pesa sulla situazione nazionale la mancata realizzazione di ulteriori impianti di ri-gassificazione lungo le coste in grado di riportare allo stato gassoso il prodotto trasportato via nave dall’Medioriente, che viaggia allo stato liquido. Si pensi che solo l’esistente infrastruttura di Porto Levante è in grado di assicurare il 10% del fabbisogno del Paese.
Nicola Falconi sulla crisi finanziaria
Questi sono i problemi veri, ma di non recente origine. La situazione di crisi finanziaria globale, iniziata nel 2008, è ora amplificata dalla pandemia, dalla siccità e, ovviamente, dalla guerra in Ucraina con le conseguenti tensioni internazionali.
L’Europa fa bene ad essere compatta con l’Alleanza Atlantica e a resistere, aiutando l’Ucraina aggredita, perché ci sono dietro l’orizzonte altri pericoli.
La visita della speaker della Camera Pelosi è stata un evento coraggioso ed importante. Un gesto significativo compiuto da una donna leader della politica americana. Ha infatti affrontato una situazione difficile, che certo non avrebbe scatenato una guerra, ma ha però creato forti tensioni, che fortunatamente sono rientrate. È un rischio che comunque andava corso, altrimenti l’Occidente avrebbe potuto scivolare verso una situazione di declino.
FOCUS – Rete Veneta, 23 agosto 2022