Un museo d’impresa per i mezzi storici come la Concordia: la proposta di Falconi

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Un museo d’impresa. La proposta ad Actv da parte del comandante Nicola Falconi per evitare la demolizione della motonave da anni in disuso.
Un museo d’impresa di Actv dove conservare battelli e motonavi storiche, sulla falsa riga di quanto fatto da Trenitalia a Pietrarsa. E dove, ad esempio, mettere in salvo dai rischio di demolizione mezzi storici come la motonave Concordia cui destino sembra ormai segnato.

La proposta arriva da Nicola Falconi, armatore e imprenditore lidense nei servizi marittimi e nei rilievi ambientali marini.
«Mi sorprende che in passato non si sia pensato a qualcosa di simile per salvaguardare alcuni beni che rappresentano la storia centenaria dell’azienda e la città», spiega Falconi, fresco di promozione al grado di maggiore come ufficiale logistico nell’Esercito con il corpo militare dell’Ordine di Malta.

Un’iniziativa di questo tipo, a detta del comandante Falconi, avrebbe il potenziale di trasformarsi anche in una promozione per l’azienda stessa oltre che per la città, e di avvicinamento alle nuove generazioni: chi ha una storia da raccontare, ha un plus che altri non hanno.

Ora Actv ha difficoltà a reperire autisti in terraferma e motoristi in laguna, ma avvicinando le nuove generazioni facendo visitare loro i mezzi storici si farebbe un lavoro doppio; culturale e di sensibilizzazione.

Possibile che a Venezia non si possa fare qualcosa di simile, senza aspettare i vincoli della Soprintendenza? Serve più attenzione alla città e alla sua storia.

Un monito che però arriva quando il destino della Concordia, realizzata negli anni ’30 e cara a tanti veneziani, sembra ormai segnato. A fine maggio è stata infatti assegnata la gara per la sua demolizione al costo di 53 mila euro.

Nei mesi scorsi, su sollecitazione dell’assessore al commercio Sebastiano Costalonga, era arrivato l’ok da parte del ministero della Difesa al suo trasferimento in Arsenale. Previa richiesta formale da parte del Comune. Richiesta che però non è mai arrivata.

Il Gazzettino, 14 settembre 2023