Il capitano Nicola Falconi guida alla scoperta dell’isola di Pellestrina

Nicola Falconi illustra al giornalista Ivo Franchi di Meridiani l’affascinante arcipelago lagunare

Nicola Falconi Meridiani

«Pellestrina? E un posto davvero speciale: ti ci porto io in motoscafo». Nicola Falconi, amministratore di una compagnia che si occupa di rilievi idrografici, bonifiche belliche, pronto intervento nautico, antinquinamento marino e tante altre cose, è un tipo che va per le spicce. Ma soprattutto uno che conosce palmo a palmo la Laguna Veneta. Sia nella parte sommersa sia in quella emersa.

Zero turisti, visto che non ci sono alberghi né strutture ricettive. E trattorie che si contano sulla dita di una mano. La più nota è Da Celeste, classica gita domenicale in barca di padovani, vicentini e trevigiani che attraccano, si siedono sulla terrazza, mangiano e fanno dietro front. Pesce freschissimo. E frutti di mare in abbondanza: «Perché l’oro nero dell’isola sono le cozze, i peci come diciamo noi in dialetto».

«Vedi quegli edifici? Sono impianti di stabulazione, dove i mitili stanno a mollo per quarantotto ore in acqua pulita e filtrata prima di andare sul mercato», spiega Falconi. Anche il resto dell’economia gira intorno al mare: «Pensa ai cantieri navali De Poli, la più grande realtà industriale privata della zona; esperienza ultracentenaria e tecnologie all’avanguardia, oggi vengono considerati al top per Ia costruzione di navi petrolchimiche. Niente male, vero?».

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